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venerdì, maggio 26, 2006

Scialpinismo o Snowboard-alpinismo?

Sono rimasto positivamente colpito dal fatto che un'attività come il backcountry, notoriamente considerata almeno in Italia, ancora "pionieristica", inizi ad avere un riconoscimento ed un'approvazione di tutto rispetto, anche in ambienti fino ad oggi apparentemente ostili.

Il testo che segue è uno stralcio liberamente tratto da un articolo di Marco Berta e Grazia Franzoni (Scuola di Alpinismo e Scialpinismo - C.A.I. - Sez. di Savona) pubblicato sul numero 14 di Montagnard.


Per lunghi anni niente o quasi si è mosso nel mondo dello scialpinismo.
Poi dal solito oltreoceano già da qualche anno sono trapelate nuove parole, dall'oscuro significato per l'alpinista medio classico: backcountry, snowboard, powder, freeride... risultanno difficili da pronunciare ma anche da tradurre! Si fa finta di capire annuendo con l'aria di chi sa...
Anche noi che disdegnamo le "giostre mercenarie" (come le definì il mitico Mario Grilli, autore delle tre bibbie dello scialpinismo Nordoccidentale del XX Secolo), fino a qualche anno fa non ci rendevamo conto di quanto fosse cresciuto il fenomeno dello "scivolare alternativo".
Finché, nell'inverno 2003/2004, copioso di polvere bianca, in occasione del classico corso base di scialpinismo della nostra sezione C.A.I. (siamo Savonesi), veniamo sorpresi dal numero di richieste di partecipazione da parte di aspiranti alpinisti con la tavola.
[...]
Primo problema di risolvere: come chiamarli? Tavolari? Forse suona dispregiativo, non va bene. Snowboarder? Non dà l'idea del fattore salita, assolutamente fondamentale nello scialpinismo.
Chiamare l'attività "backcountry" all'americana ci sembra troppo generico. Alla fine snowboarder-alpinisti risulta essere la definizione più completa ed accontenta tutti, anche se un po' lunghetta.
Secondo problema, ben più sostanziale: come farli salire insieme agli sciatori bipedi?
La maggioranza opta per le ciaspole - racchette da neve tradotto in italiano; un istruttore sezionale tenta la strada della splitboard (quella specie di accrocchio divisibile in due per la salita e faticosamente ricongiungibile in un solo pezzo per la discesa); nessuno si avventura nell'acquisto o auto-costruzione di scietti. [...]
La didattica si arrichisce di nuove regole, per "loro"... Svolte e questioni (forse un po' pedanti) sull'estetica della traccia vanno a farsi benedire. Nonostante la zavorra sulla gobba, oltretutto, i nostri vanno forte in salita mettendo in crisi più di un istruttore...
Nessun dubbio invece sulle materie legate alla conduzione della gita: scelta del percorso, analisi del bollettino nivometeo, prove arva, lezioni dedicate alla neve ed al suo scivolare sconsiderato verso valle sono seguite con interesse (ed un po' d'apprensione).
Dimostrazione che evitare le valanghe è affare comune!
Chi ha messo in giro la voce che gli snowboarder sono tutti dei pazzi che staccano lastroni a ogni curva?
Mai visto invece tanto interesse per le questioni di sicurezza!
[...]
É stata una soddisfazione condividere la nostra passione ed il tempo con gente che è realmente curiosa ed appassionata e che dimostra un grande desiderio di affrontare la montagna vera con la tavola.
Vuoi mettere le belle vallette ad "U", veri half-pipe naturali, i roccioni da droppare (oddio!), i cambi repentini di pendenza dove ci si inclina fino a toccare la neve con le mani... in piena libertà, sotto gli occhi dei compagni invidiosi?[...]



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1 Comments:

  • snowboard alpinismo o backcountry, in compagnia di scialpinisti:
    nonostante in estate i colleghi alpinisti abbiano prestazioni sovrapponibili, in inverno gli sci...vincono +/- nettamente in relazione alle condizioni della neve, ma in discesa.... il divertimento di una surfata su polvere non ha nessuna possibilità di paragone, se poi c'è della crosta... beh io galleggio comunque, loro forse si o forse no...
    In fatto di sicurezza è una questione di intelligenza, rispetto e preparazione, caratteristiche che non portano ne tavola ne sci ai piedi

    By Blogger max, at 18:00  

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