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martedì, aprile 25, 2006

Backcountry: Monte Prena

Vetta del Monte Prena (2561), autoscatto - ore 9:30:

Ecco, forse hanno ragione i miei quando dicono "tu non sei normale!". Eppure lo sono, o meglio, penso di esserlo. Del resto, chi non è normale non ha modo di accorgersene. Bisognerebbe altresì capire qual'è la linea che definisce la normalità.
- Folle, nello specifico, catapultarsi dal letto alle 4 del mattino ?
- Autolesionistico passare fulmineamente dalla fase R.E.M. ad un sforzo fisico di alto impatto ?
- Masochistico arrancare ramponato su ghiaccio per due ore e mezza ?
Credo di no, finché si hanno delle buone ragioni per farlo. E su quest'ultime che bisognerebbe disquisire; voglio dire, surfare la neve è già di per sé un'ottima ragione. Al contrario dei miei accusatori io non mangio mozzarella, anzi io... odio la mozzarella e ne ho abbastanza di sentirmi dire:"eh, non sai cosa ti perdi".

Perciò (dedicato a chi ritiene che le mie non siano buone ragioni), se non hai mai fissato saldamente i tuoi piedi ad una tavola, lascia perdere... perché:
1) non sono pazzo ma pazzescamente normale.
2) NON SAI COSA TI PERDI.

Per l'appunto, di certo non voglio perdermi la parete nord del Prena dopo aver appreso da fonti autorevoli (grazie Zaff!) delle sue buone condizioni d'innevamento. Ergo, dopo aver fatto la spola macchinetta digitale/croce metallica nell'intento - comico - d'ottenere uno scatto degno del suo nome, eccomi qui nel silenzio assoluto. Il battito cardiaco, già intenso nei timpani durante la salita e ben evidenziato dagli spallacci dello zaino assume ora una diversa connotazione.
L'accesso alla parete si guadagna per un sottile filo di una breve cresta:


Pochi suoni, quelli dei preparativi:
Tutum, tutum... fa il cuore.
Crick, crick... fanno gli attacchi.
Scretch, scretch... fa il velcro.
Fiuùùù... faccio io espirando, nell'intento di sedare la tensione.

In piedi, ok. So di essere solo, non devo fare cazzate. Sbaglierai proprio adesso? Noooo! - penso scarrocciando di lamina back - "Fiuùùù...Tutum..." un'altra volta, e subito a destra per il corto e ripido canalino:


Pendenza, spazio angusto, rocce, roccette ed un paio di scarponi lenti (ahimè che sbadato che sono!) limitano la surfata. Eseguo con abile maestria da impavido principiante l'unica manovra possibile in questi casi: il "Dead Leaf Style". Traducendo: "stile foglia morta", scendere oscillando su di una sola lamina senza effettuare una curva!
Esco dal canalino con un'unica fissa: cazzo, che approccio deludente! (Porca puttana! ho detto cazzo. Merda! ho detto porca puttana. Fanculo! ho detto... vabbò lasciamo stare)

Ora, è difficile spiegare quello che ho combinato pur di rimediare alla delusione; non potendo acquistare una vocale né girare la ruota opto per un bel disegno:

Punteggiatura verde: salita - Linea blu: discesa

In buona sostanza, ho guadagnato nuovamente la cresta più ad est dove la discesa sembra essere più consona all'unico attrezzo che ho ai piedi.

Oh, ora sì! life is... NOW! (non so che significa, l'ho sentito in televisione e tutti ridevano e stavano bene. Se funziona con un telefonino del cazzo, figuriamoci in snowboard!)


Ennesima bella surfata di fine Aprile! sullo sfondo, 2000 metri più in basso, il verdissimo versante teramano m'accompagna per i 10, forse 15 secondi di profonda estasi.
Dal valloncello, di nuovo a destra sul versante Sud/Est per evidenti canali in una surfata interrotta giocoforza solo da un paio di passaggi orfani di neve.


L'assurdo è che l'attiguo Paginone del Camicia, ben visibile dal Prena, è oggi frequentatissimo, direi affollato. Per contro: nelle calle imbiancate di questo labirintico presepe di roccia, attorniato da un' atmosfera surreale e bizzarre sculture, un unico e solitario pastorello gaudente se ne va scivolando verso la bucolica capanna.
Sollazzo e crapula è il lieto fine.

Ore 10:50, sono troppo soddisfatto, si vede?:


Tranquillo, sono normale...
e tu, cosa ti sei perso? :)

7 Comments:

  • praticamente tutto ....!!!
    micia......

    By Anonymous Anonimo, at 08:41  

  • viva il mare:)

    By Anonymous Anonimo, at 23:48  

  • Devo riconoscere che mi sono perso tutto!
    Eccheccavolo: La traversata alta del Gran sasso, il Monte Prena fatto praticamente due volte... insomma siamo a fine aprile e io mi sono appena fatto il conto di quanto mi manca alla neve e... cazzarola sono 259 giorni!!!
    Giuro che se torno ancora e ti trovo sopra una montagna comincerò a pensare che viviamo in emisferi diversi! ;-)))
    Sempre tanto di cappello per le foto!
    Aloha

    By Anonymous Anonimo, at 15:21  

  • io ho avuto paura a salirci a piedi sul prena... tu non hai avuto paura? nemmeno poca poca?

    By Blogger sara chiaranzelli, at 17:37  

  • @Sara: non tanto la salita quanto la discesa! Quel tanto che basta per stimolare l'adrenalina. :-)

    P.S. m'inchino alla tua arte.

    By Blogger ErreBì, at 07:53  

  • che peccato che non scrivi più, sarebbe stato bello continuare a leggere le tue esperienze (ogni tanto lo faccio con quelle passate). non sei tu quello strano, ma gli altri. grazie per il ps, credo si riferisca ai quadri (sono la sara di sopra) questo di naturagrezza è uno spazio anonimo dedicato al mio amore per la montagna.

    By Blogger naturagrezza, at 20:52  

  • Sì, mi riferivo ai quadri. :-)
    Grazie per i complimenti e per avermi informato di naturagrezza. Ti verrò a trovare di là. ;-)

    By Blogger ErreBì, at 17:13  

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