Backcountry: Sirente - Canale Maiori
"a sinistra, secondo me è a sinistra",
"porc... non si trova sto cavolo di canale",
"un po' più a destra, forse ancora un po'..."
No, non stanno orientando la parabola alla ricerca di un canale televisivo, il canale in oggetto è in realtà un profondo solco che incide letteralmente il versante nord del Sirente interrompendone vistosamente la continuità. Il fitto intreccio di verdi fronde però non consente di guardare oltre se non a piccoli frammenti. Così capita che quel bianco intravisto tra il fogliame non è come si credeva, neve, ma forse nuvole o magari luce, chissà... tutte le ipotesi sono plausibili. Nemmeno il tempestivo ricorso ad uno degli strumenti più antichi d'orientamento è d'aiuto.
Ma i "Fantastici Quattro", forti dei loro super-poteri e dotati di una cospicua dose di quella buona sorte meglio conosciuta col nome di "culo", riescono finalmente a guadagnare uno slargo privo di vegetazione.
Il canale Maiori è di fronte a loro, appare immensamente grande ad una vista impigrita da un'ora di bosco; per toccarne però la prima neve i "Fantastici Quattro" dovranno superare la prova più dura:
venti minuti di fitta ed intricata via fatta di rami, rametti e ramoscelli, durante i quali qualcuno si è sentito Rambo ma tutti all'unisono apparivano, agli occhi di chi non aveva sbagliato sentiero, scaltri Vietgong disposti a tutto pur di guadagnare la discesa dall'accesso sommitale.
Le nuvole vanno e vengono (in realtà più vengono e meno vanno), in alcuni momenti si gronda di sudore, in altri lo stesso si ghiaccia sulla pelle. Nulla però arresta l'impresa degli unici supereroi in snowboard. Uno di loro in particolare, per rimediare al gioco repentino della temperatura, tira fuori il meglio della tecnica alpinistica indossando e togliendo continuamente dalle spalle un grigio mantello marchiato Millet.
Si fermeranno solo per una breve sosta rifocillatrice prima dell'attacco finale. Nel frangente, riescono persino a placare, per un breve lasso di tempo, un abbaio reiterato che echeggia tra le alte quinte di roccia, fornendo al fautore quadrupede piccoli assaggi del lauto pranzo. L'onomatopeico nome riportato sulla targhetta del collare è, a giudicare da come accaparra mortadella, quanto di più azzeccato si potesse trovare: "Slurp".
In 4 ore circa concludono la salita, inizia a scendere qualche pallino di neve (è il 7 maggio!), ma tre di loro, non ancora pienamente soddisfatti decidono di raggiungere uno dei canalini non tracciati ancora più in alto. Attacco che innalzerebbe notevolmente la loro natura extraterrena dalla noiosa mediocrità dell'accesso umano. Momenti di pura adrenalina conquistati con molte gocce di sudore, attimi che difficilmente svaniscono dalla stretta cerchia dei ricordi più intensi.
"porc... non si trova sto cavolo di canale",
"un po' più a destra, forse ancora un po'..."
No, non stanno orientando la parabola alla ricerca di un canale televisivo, il canale in oggetto è in realtà un profondo solco che incide letteralmente il versante nord del Sirente interrompendone vistosamente la continuità. Il fitto intreccio di verdi fronde però non consente di guardare oltre se non a piccoli frammenti. Così capita che quel bianco intravisto tra il fogliame non è come si credeva, neve, ma forse nuvole o magari luce, chissà... tutte le ipotesi sono plausibili. Nemmeno il tempestivo ricorso ad uno degli strumenti più antichi d'orientamento è d'aiuto.
Ma i "Fantastici Quattro", forti dei loro super-poteri e dotati di una cospicua dose di quella buona sorte meglio conosciuta col nome di "culo", riescono finalmente a guadagnare uno slargo privo di vegetazione.
Il canale Maiori è di fronte a loro, appare immensamente grande ad una vista impigrita da un'ora di bosco; per toccarne però la prima neve i "Fantastici Quattro" dovranno superare la prova più dura:
venti minuti di fitta ed intricata via fatta di rami, rametti e ramoscelli, durante i quali qualcuno si è sentito Rambo ma tutti all'unisono apparivano, agli occhi di chi non aveva sbagliato sentiero, scaltri Vietgong disposti a tutto pur di guadagnare la discesa dall'accesso sommitale.
Le nuvole vanno e vengono (in realtà più vengono e meno vanno), in alcuni momenti si gronda di sudore, in altri lo stesso si ghiaccia sulla pelle. Nulla però arresta l'impresa degli unici supereroi in snowboard. Uno di loro in particolare, per rimediare al gioco repentino della temperatura, tira fuori il meglio della tecnica alpinistica indossando e togliendo continuamente dalle spalle un grigio mantello marchiato Millet.
Si fermeranno solo per una breve sosta rifocillatrice prima dell'attacco finale. Nel frangente, riescono persino a placare, per un breve lasso di tempo, un abbaio reiterato che echeggia tra le alte quinte di roccia, fornendo al fautore quadrupede piccoli assaggi del lauto pranzo. L'onomatopeico nome riportato sulla targhetta del collare è, a giudicare da come accaparra mortadella, quanto di più azzeccato si potesse trovare: "Slurp".
In 4 ore circa concludono la salita, inizia a scendere qualche pallino di neve (è il 7 maggio!), ma tre di loro, non ancora pienamente soddisfatti decidono di raggiungere uno dei canalini non tracciati ancora più in alto. Attacco che innalzerebbe notevolmente la loro natura extraterrena dalla noiosa mediocrità dell'accesso umano. Momenti di pura adrenalina conquistati con molte gocce di sudore, attimi che difficilmente svaniscono dalla stretta cerchia dei ricordi più intensi.
Il resto della discesa segna la fine della gloriosa impresa e forse la conclusione della stagione 2005/2006. Un grazie infinito ai riders della west-cost con i quali ho vissuto l'indimenticabile giornata. Amici così lontani geograficamente eppure così vicini nel condividere la grande passione per la tavola da neve... i "Fantastici Quattro":
da sinistra verso destra: La Cosa (ha divelto mezzo bosco pur di crearsi un varco), La Donna Invisibile (nessuno si è accorto che c'era una donna nel gruppo) , La Torcia Umana (ha spiccato un volo spaventoso - per lui - su un salto naturale) e Mister Fantastic (Intelligenza suprema grazie alla quale si è trovata la retta via).
8 Comments:
Grazie ai super poteri sono riuscito a sfuggire dall' attacco alieno dei nemici di Venus, gli stessi alieni di quell' asteroide caduto nell' altipiano anni or sono e che hanno portato la super energia al F&D team !
By Anonimo, at 12:14
Grazie a te per aver condiviso questa giornata con noi e per aver sopportato per la seconda volta una "sesso debole" come me! ;op
By Anonimo, at 13:42
Tanto di cappello!!!Credo sia stata molto faticosa la risalita, vedendo la foto l'ascensione non e'stata una semplice passeggiata,pero' credo ke ne sia valsa la pena!!! W il backcountry,solo coloro ke lo fanno possono capire cosa vuol dire!!! Domenica 7 ero alla Valle di Pilato proprio dietro al M. Vettore,non vi dico niente vi lascio soltanto immaginare!!! Dalle Marke con furore, i corrispondenti Ale.Antonelli & Lucio Canullo F&D team delle Marke!!! Ola e buon Backcountry!!! un salutone al Cervons ed alla sua crew...............
By Anonimo, at 22:20
Ma perchè nessuno fa i canali a destra e a sinistra del Canale Maiori? Luca.
By Anonimo, at 17:18
Bella domanda, probabilmente perché il Maiori è più invitante, più largo ed il sentiero nel bosco più battuto. In buona sostanza, più facile da raggiungere. Forse perché il Maiori è su tutte le guide, gli altri canali no. Eppure sarebbero quelli che fanno la differenza. Chissà...
By ErreBì, at 07:24
Continuo a guardare la nuova tavola nelle sue millebolle e il calendario che mi dice che mancano esattamente 246 giorni al momento di inaugurarla! :-(
Nuotando sul surf mi chiedo se tu non sia un extraterrestre, un extracomunitario... uno magari di Las Lenas in Argentina.
Perché lì è inverno adesso. Non qui! ;-)))
Aloha
By Anonimo, at 12:25
@Soulborder: Sono noiosamente irriducibile, però mi avvio giocoforza alla parentesi estiva. Intervallo che spero duri il meno possibile. A proprosito...246 giorni, non sono troppi? :O
By ErreBì, at 00:03
domanda: perche nessuno fa canale 5?
by nostalgico
By Anonimo, at 14:50
Posta un commento
<< Home