:: Elucubro ::

domenica, gennaio 28, 2007

Piccolo è bello

Sarà stato un caso, ma lo skilift solitario ha iniziato a girare non appena abbiamo alzato il cofano posteriore dell'auto per tirar fuori le tavole dalle sacche. Chiudiamo il portellone e l'impianto è nuovamente fermo. É tutto insolito in questa stazioncina fantasma. Non ci sono vetture, non c'è gente.

Non ci sono i tornelli, non c'è una cassa. Lo skipass ci viene fornito dallo stesso inserviente dell'impianto. La tessera sembra essere di carta igienica, per quanta acqua riesce ad assorbire. Con fare bradipico viene redatta di timbro "festivo" ed obliterata manualmente con la pinza come sui vecchi filobus di una volta. Infine, in uno slancio d'altruismo, l'omino esce dal suo gabbiotto e, ad uno ad uno, ci sistema per bene i laccetti sulle lampo dei giubbotti.

Non c'è acqua in questa località. Quella che esce dal rubinetto dell'unico bar, proviene da un serbatoio e se ne raccomanda l'uso parsimonioso. Ma oggi c'è tanta neve ed è per quello che noi, piccoli nomadi cacciatori di polvere, siamo qui, guidati sapientemente dalle cifre del Meteomont.

"Freerider attendisti", siamo riusciti a cogliere in pieno, con un pizzico di fortuna, l'attimo fuggente: il powder day che tanto aspettavamo. A differenza dei grandi resort blasonati, le piste sono sgombre, nonostante sia domenica. Ma non faremo altro che attraversarle occasionalmente per dare sfogo alla nostra smania di scivolamento silenzioso; tutt'intorno... nonostante il sabato trascorso, è neve immacolata, bella, bianca, intonsa, leggera, non tracciata.


Sarà per lo scorrere lento di un resort a misura d'uomo: senza code, senza intoppi; sarà per la situazione surreale nella quale ci troviamo: una dimensione degli impianti che avevamo dimenticato... che uno di noi, con una sottile punta di cinismo ha esclamato: "questa è la Scanno del futuro!".
Per la cronaca: Scanno è fallita.

Per il resto: non sapevamo più chi fossimo, dove fossimo, perché fossimo! Abbiamo tracciato l'inverosimile, fino allo sfinimento. Ha prevalso la nostra natura più atavica, l'ossessione viscerale per i pendii carichi di "borotalco", una fame assassina di scivolar sul ripido che ci ha cannibalizzato lo spirito. Il sali/scendi, il ripetere più volte le linee di discesa più elettrizzanti è stato il karma tramite il quale abbiamo raggiunto, con soli 15 Euro di giornaliero, il Nirvana più profondo.

La stazione si chiama:...
beh, non crederai davvero che venga a sputtanarlo qui! :)


(in foto, dall'ato verso il basso: "il biglietto della giostra" , "massimo affollamento" , "Adolescente ultraquarantenne")

4 Comments:

  • ...bastardo... ;)

    By Anonymous Anonimo, at 21:41  

  • Grazie per la tua precisione nel racconto... mi sembrava di scivolare tra i boschi con voi...
    baci
    micia

    By Anonymous Anonimo, at 09:21  

  • io lo so il nome della stazione, si chiama è+ৰç;_?^é*#@ (allarme: comunicazione criptata!!!) F&D è il termine corretto, secret spot for ever!

    By Blogger F & D, at 07:54  

  • Ah, quindi è saltata fuori un po' di polvere!!!
    Credimi, sono felicissimo per te. Ogni tanto, quando sono sù, penso al mio amico Red e a quanto si divertirebbe qui.
    Comunque fai bene a tener segreta la località! ;-)))
    Aloha

    By Anonymous Anonimo, at 21:36  

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