Stralci di storia alpinistica
La mia ambizione più alta non è mai stata quella di trascorrere le intere giornate in faticosi esercizi che sviluppavano i muscoli. Nessun altro momento alpinistico invece era da me più apprezzato di quello in cui potevo godermi il panorama, mentre ad altri toccava aprire la via.
- Douglas William Freshfield -
(alpinista inglese. 27 aprile 1845 - 9 febbraio 1934)
Douglas William Freshfield, dopo aver scalato il crinale nord del Gran Sasso, introduceva così il suo "The Gran Sasso d'Italia":
"Gli Appennini non sono le Alpi, ma il loro scenario ha caratteristiche e bellezze proprie. Le spaziose valli offrono i più romantici paesaggi, e sulle colline querceti e vigneti a terrazza si succedono interrotti qua e là dalle grigie mura e torri di una città medioevale o dal biancore di qualche grande villa semiabbandonata che splende tra gli scuri pinnacoli dei cipressi oranti, raccolti intorno al suo antico splendore. Sotto il cielo ardente nel punto in cui esso dispiega il suo ampio arco verso il lontano orizzonte le montagne si ergono, catena dietro catena, ambrate o purpuree a seconda se spoglie o coperte di alberi con un cerchio di luce d'oro lasciato dall'inverno sulle ampie fronti. Le alte valli, sempre ventose, presentano ad ogni curva, in sempre nuove combinazioni, fattezze strabilianti di scenari collinari meridionali, di ripidi pendii circondati da castagneti, di irregolari picchi ornati di laburni, di radure luminose di ciclamini, soverchiate da ineguali cime ognuna delle quali culminante con un proprio castello o con una borgata fortificata da dove un lungo sentiero, scavato nelle rocce dal quotidiano passaggio di molte generazioni, discende verso il ponte sopra le bianche pietre e le chiare acque blu".
- Douglas William Freshfield -
(alpinista inglese. 27 aprile 1845 - 9 febbraio 1934)
Douglas William Freshfield, dopo aver scalato il crinale nord del Gran Sasso, introduceva così il suo "The Gran Sasso d'Italia":
"Gli Appennini non sono le Alpi, ma il loro scenario ha caratteristiche e bellezze proprie. Le spaziose valli offrono i più romantici paesaggi, e sulle colline querceti e vigneti a terrazza si succedono interrotti qua e là dalle grigie mura e torri di una città medioevale o dal biancore di qualche grande villa semiabbandonata che splende tra gli scuri pinnacoli dei cipressi oranti, raccolti intorno al suo antico splendore. Sotto il cielo ardente nel punto in cui esso dispiega il suo ampio arco verso il lontano orizzonte le montagne si ergono, catena dietro catena, ambrate o purpuree a seconda se spoglie o coperte di alberi con un cerchio di luce d'oro lasciato dall'inverno sulle ampie fronti. Le alte valli, sempre ventose, presentano ad ogni curva, in sempre nuove combinazioni, fattezze strabilianti di scenari collinari meridionali, di ripidi pendii circondati da castagneti, di irregolari picchi ornati di laburni, di radure luminose di ciclamini, soverchiate da ineguali cime ognuna delle quali culminante con un proprio castello o con una borgata fortificata da dove un lungo sentiero, scavato nelle rocce dal quotidiano passaggio di molte generazioni, discende verso il ponte sopra le bianche pietre e le chiare acque blu".
3 Comments:
La contemplazione è parte integrante dello sport. Almeno io la vedo così. Per questo lo sport per me non è agonismo. :-))
Aloha
By Anonimo, at 10:50
Sulla visione della montagna che trascenda la dimensione puramente “sportiva” vedi l’articolo di Luisa Bonesio, curatrice anche del saggio introduttivo a “Meditazioni delle vette” di J. Evola
http://www.geofilosofia.it/montagna/Bonesio_pensare1.htm
“Non le cime, non le difficoltà, non il record mi interessano, ma quello che succede all’uomo quando si avvicina alla montagna” (Reinhold Messner nel commento al volume di Evola)
By Anonimo, at 09:55
@Soulboarder: eh... ne abbiamo di punti in comune!
@a904462: Gran bel sito. Ho letto due volte le tre pagine del tuo link. Ti confesso che benché abbia compreso il succo, ho incontrato non poche difficoltà nella lettura. Ci sono molti termini di cui ignoro completamente il significato. Per questo leggerò nuovamente, ed ancora poi, per approfondire. Nel frattempo, "Pensare come una montagna", è già andato nella lista dei volumi da comprare.
Grazie
By ErreBì, at 14:11
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