Marco Siffredi
Idoli. Ne ho avuti, continuo ad averne. Marco Siffredi è uno di questi.
Marco, a 21 anni, con soli 5 anni di snowboard sulle spalle (è proprio il caso di dirlo!), ha già compiuto le prime, importanti discese sulle Alpi:
Parete Nord del Chardonnet, Parte Sud del Maudit, Isolée au Tacul, Nant Blanc e Cordier à la Verte.
Ed ancora...:
- Tocclaraju (6015 m) in Perù.
- Dorje Lhakpa (6966 m) in Nepal.
- Cho Oyu (8201 m) in Tibet.
23 maggio 2001 - stagione pre-monsonica primaverile. Marco Siffredi raggiunge la cima dell’Everest in snowboard con l’utilizzo dell’ossigeno e, in circa tre ore, scende integralmente da solo e senza ossigeno la montagna lungo il Couloir Norton. La discesa ha tratti di 50° di pendenza. La sua performance chiude l’era pionieristica di conquista delle prime discese su montagne di 8000 metri, e con un salto straordinario nel futuro introduce lo snowboard e lo sci estremo di performance sulle montagne più alte del pianeta.
[Fonte]
8 settembre 2002 - Everest (8844). Marco Siffredi, ormai (si fa per dire) ventitreenne, tenta la discesa con lo snowboard del Couloir Hornbein. Il suo sogno, quel canalone a dimensione himalayana, con circa 3000 metri di dislivello che costituisce l’itinerario più estetico e più impegnativo. Quando il suo amico, la guida Olivier Besson, tenta di raggiungerlo, scopre che la sua traccia si interrompe bruscamente. La traccia di Marco, così netta, così bella, come tutte quelle che ha disegnato, si perde a 8700 metri, in una distesa bianca in mezzo a un dedalo di barre rocciose. Da quel momento nessuno l’ha più visto.
[Fonte]
Oggi, sono 4 anni dalla sua scomparsa; questo post solo per ricordare una persona speciale, animata da grande passione e da grande talento. Un esempio.
Per conoscerlo meglio:
- Intervista
- Intervista (II parte)
Per ammirare le sue imprese:
- Video Real Player (amanti del backcountry: non potete perderlo!)
- Video
Marco, a 21 anni, con soli 5 anni di snowboard sulle spalle (è proprio il caso di dirlo!), ha già compiuto le prime, importanti discese sulle Alpi:
Parete Nord del Chardonnet, Parte Sud del Maudit, Isolée au Tacul, Nant Blanc e Cordier à la Verte.
Ed ancora...:
- Tocclaraju (6015 m) in Perù.
- Dorje Lhakpa (6966 m) in Nepal.
- Cho Oyu (8201 m) in Tibet.
23 maggio 2001 - stagione pre-monsonica primaverile. Marco Siffredi raggiunge la cima dell’Everest in snowboard con l’utilizzo dell’ossigeno e, in circa tre ore, scende integralmente da solo e senza ossigeno la montagna lungo il Couloir Norton. La discesa ha tratti di 50° di pendenza. La sua performance chiude l’era pionieristica di conquista delle prime discese su montagne di 8000 metri, e con un salto straordinario nel futuro introduce lo snowboard e lo sci estremo di performance sulle montagne più alte del pianeta.
[Fonte]
8 settembre 2002 - Everest (8844). Marco Siffredi, ormai (si fa per dire) ventitreenne, tenta la discesa con lo snowboard del Couloir Hornbein. Il suo sogno, quel canalone a dimensione himalayana, con circa 3000 metri di dislivello che costituisce l’itinerario più estetico e più impegnativo. Quando il suo amico, la guida Olivier Besson, tenta di raggiungerlo, scopre che la sua traccia si interrompe bruscamente. La traccia di Marco, così netta, così bella, come tutte quelle che ha disegnato, si perde a 8700 metri, in una distesa bianca in mezzo a un dedalo di barre rocciose. Da quel momento nessuno l’ha più visto.
[Fonte]
Oggi, sono 4 anni dalla sua scomparsa; questo post solo per ricordare una persona speciale, animata da grande passione e da grande talento. Un esempio.
Per conoscerlo meglio:
- Intervista
- Intervista (II parte)
Per ammirare le sue imprese:
- Video Real Player (amanti del backcountry: non potete perderlo!)
- Video
4 Comments:
grazie per questo ricordo...
ma che strana è la vita anche oggi è scomparsa una scialpinista italiana proprio (se non sbaglio) sull'Himalaya...
comunque sono e saranno sempre dei grandi.
ciao un grande abbraccio a chi la vita se l'è goduta fino in fondo.
micia
By Anonimo, at 08:31
Vedo che abbiamo entrambi colto l'occasione di parlare di un mito!
Marco era l'esempio del talento puro... quello che non ha bisogno di pratica e ripetitività come capita a noi mortali.
In fondo, sarà giovane per sempre tra quelle vette!
Aloha
By Anonimo, at 11:34
sono appena tornata da chamonix e li ho visto il film su marco che è stato fatto in sua memoria, ne sono rimasta estasiata...è meglio morire vivendo i propri sogni che vivere una vita piatta aspettando che i sogni non siano altro che ricordi sbiaditi...lui è riuscito a seguire la sua natura e per questo lo ammiro.
ora lo immagino felice, con la tavola ai piedi, sulla vetta piu bella
By Anonimo, at 21:03
Che tristezza che mi ha messo questo articolo, che cosa terribile. Io non avevo nemmeno idea di chi fosse Marco Siffredi, per me un ragazzo come tanti, un talento di certo, un campione, un atleta di altissimo livello senza dubbio, ma sempre un ragazzo. Ho visto questo video: http://www.youtube.com/watch?v=bd3_b8raTEM . Se penso all’Everest non ho pensieri positivi, mi mette molta paura, non che io ci pensi più di tanto a quella montagna, ma i pochi pensieri che le ho rivolto sono tutti negativi, perché vedo solo l’uomo che sfida se stesso costringendosi al limite, in una salita che pesa quanto il prezzo della vita, tra cadaveri congelati di gente che non è riuscita nel suo intento o che magari è stata solo sfortunata. Non sto criticando questo ragazzo, anche se potrebbe sembrare, non voglio dire questo. Sono tasti davvero così delicati questi su cui rimane difficile esprimersi, perché è soprattutto è una questione di sfortuna, e quella nessuno vorrebbe mai attirarla su di sé in risposta ad una critica agli errori altrui. Sarebbe da stupidi. Però quanto fa male vedere che una giovane vita promettente è andata via. Credo che ci sono dei talenti talmente raffinati che vivono assolute condizioni liminari, in cui il possibile e l’impossibile arrivano a sovrapporsi: sono talmente proiettati verso quella direzione unica da concepire solo quella, tutto il resto non esiste. Sono geni. Sono talenti. Sono finalmente immortali. Grazie per avermi fatto conoscere questa persona. Ciao.
By naturagrezza, at 00:22
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