lunedì, luglio 17, 2006
martedì, luglio 11, 2006
Cammino
Cammino per apprezzare, cammino per ignorare, cammino per ascoltare, cammino per ascoltarmi. Cammino per osservare, cammino per ammirare, cammino per dimenticare, cammino per ricordare.
Cammino per stancarmi, cammino per riposare, cammino per piacere, cammino per immaginare. Cammino per fantasticare, cammino per gioire, cammino per emozionarmi.
Cammino per necessità, cammino per passione, cammino per evadere, cammino per ritrovare. Cammino per ritemprarmi, cammino per sognare.
Che sia backcountry, che sia escursionismo, trekking, walking, fitwalking, nordicwalking, o più semplicemente passeggiare...
l'importante è camminare, ed io la vedo esattamente così .
domenica, luglio 09, 2006
Tarzaning a Guardiagrele
Per quanto concerne il tarzaning, il tree climbing, i ponti tibetani, l'attraversata tirolese e facezie varie... beh, oggi ho poco tempo, vi rimando a questo link. :)
Aggiornamento del 12 Luglio: nuove info disponibili su Primadanoi.it
domenica, luglio 02, 2006
4 mila motivi
Appollaiato su di un improvvisato sgabello di pietra guardo il mare, sì... il mare di nuvole dal quale solo poche vette riescono ad emergere. E continuo a riflettere nel silenzio assoluto, tra il ricordo di una cresta attrezzata appena percorsa e la trepida attesa di un domani che non può non avverarsi.
A valle c'è Staffal, alle mie spalle si parla tedesco, e francese, e spagnolo... e ci sono posti che si chiamano Lys, Felik, Lyskamm. Penserei di non essere in Italia, se solo non fosse per quel tricolore afflosciato e reso immobile dall'assenza di vento. Ma forse le montagne non hanno nazionalità e parlano un'antica lingua universale, mai evoluta e sempre attuale. Oggi, mai come prima d'ora, ne avverto chiaramente l'alea, e vorrei già fosse domani; per vincere il logorante stato d'ansia, per far sparire i 4mila interrogativi che mi stanno consumando.
Il tempo invece trascorre lento, tra aspettative e speranze, ed il sole sembra non voler saperne di sparire anche se sono le nove di sera. I suoi raggi continuano ad illuminare testardamente creando meravigliosi contrasti mentre si ripete, vecchio e mai noioso, lo spettacolo del tramonto; così sparisco prima io, scivolando vestito, com'è giusto che sia, in un profondo sonno ristoratore all'interno del sacco-lenzuolo.
Primo luglio 2006, è già domani. I fasci di luce delle lampade frontali s'intrecciano tra loro come spot di una scenografia teatrale fendendo il buio della piccola stanza. Il silenzio ora è interrotto solo dallo stridio delle cerniere lampo e dallo scricchiolio proprio dei tavolacci in legno che non mancano di replicare alla pressione di ogni singolo passo, anche il più felpato.
É freddo fuori... corde, cordini e moschettoni sono ovunque, come anche le mie paure. Un ghiacciaio da attraversare evitando crepacci e quella cima ancora più in alto da raggiungere. Pochi passi, il croccare del ghiaccio nella penombra del primo mattino e sono già avvolto da una serenità forse inappropriata ma assolutamente indispensabile.
Del perché voglio arrivare lassù, del perché per farlo ho impiegato e sto impiegando così tante energie, del perché sono arrivato ad espormi e rischiare così tanto... 4mila domande, mentre il respiro dell'aria sottile si fa più affannoso. Forse perché ci sono 4mila motivi. O forse perché ce n'è solo uno: perché voglio.
Spazi immensi ed aeree creste, vette che bucano il cielo ed antichi ghiacci che fuggono verso valle, irti pendii e profondi seracchi. É tutto ciò che ammiro girando su me stesso; il Cervino è di fronte, austero nella sua scura mole si eleva superbamente, il Bianco in lontananza sovrasta indiscusso; vedo montagne, solo montagne ed ancora montagne... fin dove l'orizzonte impone il suo inequivocabile alt.
É il sogno che s'avvera. Sono a quattromilaquattrocentosettantasette metri sul livello del mare, sulla vetta occidentale del Lyskamm. É il mio primo 4000, forse banale: gli acronimi PD ed AD suggeriscono da poco difficile ad abbastanza difficile, magari eccessivo per un neofita, sicuramente sconvolgente per me. Ce l'ho fatta. Avverto l'emozione fortissima solo quando i primi passi del ritorno allentano la tensione, trattengo a stento lacrime di gioia, anche se sotto le lenti gli occhi sono lucidi e non c'è vento...