:: Elucubro ::

domenica, febbraio 12, 2006

Effetto Olimpiadi

Non sono attratto dall'agonismo; digerisco a fatica cronometri, giurie, numeri e pettorali. Ho, in sostanza, un approccio più esistenziale ed attivo con la tavola da neve. Non lo ritengo un pregio né un difetto. Semplicemente è così, punto. Mi capita però di percepire nell'aria l'effetto mediatico di Torino 2006. Televisioni, giornali e siti web pregni d'immagini di snowboarder in azione... non raccontano solo di vittorie, come è lecito pensare, ma anche di sconfitte e delusioni. L'interesse in definitiva è totale. Google, il potente motore di ricerca, utilizza addirittura half-pipe e snowboard su uno dei sui loghi a tema.


S'avverte insomma un cambio di direzione. Lo snowboard non più considerato improvvisazione e mero stile di vita d'avventati pazzoidi, ma sport conclamato a tutti gli effetti. Il termine "tecnica", un tempo non troppo lontano puro appannaggio di tutte le altre discipline invernali, mai come oggi è stato utilizzato al fianco della parola "snowboard" e del suo contesto.

L'effetto mediatico Torino 2006 funziona benissimo in tal senso, coltivare conoscenza nei terreni più pigri, divulgare, insegnare... l'avverto nel piccolo mondo che mi circonda. Esperienze personali ma significative:


- C'è qualcosa di positivo:
I miei colleghi di lavoro, tutto "reality show" e "calcio della domenica", mi fermano lungo i corridoi per chiedermi se ho visto quella cosa lì. Sì, insomma, - cito testualmente - quella "specie di canale" dove quelli con la tavola escono fuori e fanno "le acrobazie". Mi chiedono: "ma anche tu fai quelle cose?". Dovrei stare a spiegare loro che non sono esattamente in età adatta per darmi all'agonismo, che quelli che "escono con le tavole dalla specie di canale" sono come dire, "solo" dei campioni a livello mondiale ("pro" sarebbe azzardato), che.. che... che... ma rispondo: "sì, più o meno". Loro sono contenti, si son fatti un'idea di quel tipo strano che non sa un fico secco di Inter e Grande Fratello. E la sua vita oscura, quella al di fuori del mero contesto professionale, non è mai stata così illuminata come oggi. Almeno credono.

- C'è anche qualcosa di negativo però:
Il mio piccolo comprensorio abituale non è mai stato preso d'assalto come in questo ultimo weekend. Auto, pullman e tanta di quella gente che nemmeno le vacanze di Natale più innevate ricordano. Principianti allo sbaraglio, gasati del gigante, freestyler improvvisati, slittini impazziti... c'era di tutto. Oggi più che mai resto convintissimo che si desidera ciò che si vede. E di roba sulla neve, in televisione, ne hanno visto davvero tanta. Chi aveva detto che la cultura s'involgarisce quando arriva alle masse? Ecco, temo avesse grande ragione, e non mi dilungo oltre. Il fuoripista è pericoloso! :)
Se nel prossimo weekend sulla neve noterete qualcuno che vi punta una carabina, abbiate paura, non è un forestale; è l'ennesimo prodotto mediatico invasato del biathlon.

1 Comments:

  • Beh, che dire... a me capita esattamente la stessa cosa: colleghi che mi dicono, tutti eccitati, di aver visto "quei pazzi con la tavola in televisione" e che mi chiedono, per scoprire qualcosa in più di me, "te le sai fare quelle cose?". E come te, per paura di perdere troppo tempo e di non essere capito spiegando la differenza tra freeride e freestyle e soprattutto spiegando il fatto che a 35 anni suonati non si è proprio in età per quelle "acrobazie", rispondo sorridendo e facendo di sì con la testa.
    methodm

    By Anonymous Anonimo, at 08:13  

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