:: Elucubro ::

mercoledì, gennaio 18, 2006

Monte San Nicola

Chiesa di San Rocco, Madonna del Carmine, Monte San Nicola. Di primo acchitto, più che un'uscita backcountry lascia presagire un pellegrinaggio per fedeli; tanto più che la strada d'accesso è a dir poco inusuale: un arco , quello accanto alla chiesetta, che da l'idea di un antico ingresso cittadino. Siamo in definitiva, maggiormente convinti di trovare al suo interno il bel centro storico di Gagliano Aterno (AQ) con ristoranti tipici e qualche cameriera carina piuttosto che una montagna innevata!


Abbiamo dormito poco, forse siamo confusi... ma le istruzioni della nostra "bibbia" (eh sì, siamo sempre in tema religioso) parlano chiaro. Increduli oltrepassiamo l'archetto ed iniziamo una lunga serie di curve sulla strada stretta. É un'interpoderale -penso- non può portarci in fuoripista; una mandria di mucche che non ne vuol sapere di spostarsi è l'ennesima motivo di titubanza: "ma siamo sicuri? avremo sbagliato? c'era un incrocio?".Il sesto senso continua a guidarci, nonostante tutto, su un bel tappeto di letame che inizia a poco a poco a miscelarsi poco prosaicamente con la neve per condurci infine piacevolmente sorpresi, alle pendici del monte San Nicola.
Siamo soli io ed il Lord, in questo 15 gennaio 2006. Non v'è traccia di scialpinista, non vi sono vetture parcheggiate, solo il silenzio. Penso a tutti quelli che sono in coda alle casse dei comprensori limitrofi, a tutti quelli disposti a pagare per zigzagare tra la folla, a quelli che prenderanno un'assurda multa per mancato leash, a quelli che inevitabilmente correranno il rischio di scontrarsi rovinosamente in quel divertimentificio chiamato pista... vabbè, ad ognuno le proprie scelte, del resto noi abbiamo transitato sul letame per essere qui, non siamo da meno!
Chek Control prima d'avviarci: a parte una digitale con pile scariche ed un'arva tragicamente priva d'alimentazione, è tutto a posto (si fa per dire). C'incamminiamo liberamente, senza seguire una traccia precisa. Quella che sembra essere la vetta è raggiungibile utilizzando diversi percorsi, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Noi optiamo, come da copione, per quello meno innevato. La scelta si rivelerà ottima e poco dopo gli ostili rovi iniziali ci ritroviamo, senza fatica, ad ammirare un panorama assolutamente nuovo per noi, dai dolci pendii di quello che crediamo essere il San Nicola.


In realtà tutto appare fin troppo semplice, camminiamo solo da un'ora, ipotizzando ancora un 15 minuti per esser su... accumuleremmo un tempo eccessivamente breve per coprire i 900 mt. di dislivello previsti.

Appena il crinale ci dà modo di osservare oltre, troviamo degna risposta: il dubbio era fondato, siamo sulla tondeggiante cima del monte Briccialone! il San Nicola invece, con la sua erta salita è di fronte a noi! ed abbiamo ancora 300 metri di dislivello!

Stavolta sarà più faticoso, non è la molla dello slip a comunicarcelo ma s'avverte in maniera esplicita dalla pendenza e da quella parete che ci guarda quasi con tono di sfida. Per un attimo m'è parso udire nel vento: " e voi due? piccoli esseri insignificanti... che volete? perché siete qui a disturbare il mio riposo?".
Una frazione, solo una frazione di secondo per decidere cosa fare, ma la discesa a cui aneliamo sembra (e sottolineo sembra) troppo bella per non essere scalata! troppo uniforme per non essere tracciata!

Impieghiamo in totale tre ore per raggiungere l'anticima ma, come volevasi dimostrare, avevo udito bene la voce della montagna. Veniamo avvolti da una fitta nebbia, non solo ci offusca gli ultimi metri che ci separano dalla meta, ma compromette radicalmente anche la visibilità sull'agognata via del ritorno.
Pazienti, ci prepariamo e restiamo seduti nel bel mezzo della galassia bianca, ad aspettare... ad attendere che qualcosa accada. Freddo, vento e nebbia inibiscono la percezione di spazio e tempo. Dieci minuti, forse un quarto d'ora, o magari solo 120 secondi, non so; fatto sta che al primo timido apparire d'un raggio di sole fuggiamo velocemente a valle.

Grande delusione nello scoprire che quello che sembrava un immacolato manto di powder è in realtà una immensa lastra di durissimo ghiaccio. La surfiamo ugualmente, non abbiamo scelta, il vallone è già stato imboccato dalle nostre tavole. Nonostante un tratto, il cui colore azzurrognolo, lascia spiccatamente intendere la pericolosità, ce la caviamo abbastanza bene. Un'escursionista ci osserva dal Briccialone, è l'unico incontro, oltre alla lepre, in tutto l'arco della giornata. Dopo aver udito il suono delle nostre lamine e la nostra descrizione della situazione in quota, deciderà saggiamente di non proseguire.

Il Briccialone sarà più generoso nei nostri confronti, concedendoci una neve leggermente più surfabile. Al solito, ce la godiamo tutta. Causa penuria d'energia elettrica riusciamo a realizzare un solo, valido scatto della discesa.

la foto s'intitola: 'Fuga dalla nebbia', guest star: il Lord!!!

Ci mettiamo in auto comunque soddisfatti, e mentre le note dei Blof accompagnano i nostri 90 km di viaggio, dietro di noi lasciamo la scia di un bel ricordo del monte San Nicola e di una intensa, penetrante fragranza di letame...

1 Comments:

  • ci piace!
    the lord

    By Anonymous Anonimo, at 07:19  

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