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mercoledì, gennaio 11, 2006

Il Leash della discordia

É noto che in alcuni comprensori sciistici abruzzesi sia in atto una vera e propria caccia alle streghe nei confronti di quest'oggetto, o meglio, della sua assenza.

Già... ma cos'è il leash?

Altro non è che quel discreto laccetto che dovrebbe, condizionale d'obbligo, evitare la perdita per gravità del nostro amato attrezzo; impedisce insomma, a detta di qualcuno, che lo snowboard precipiti a valle o peggio, giù da una seggiovia.

Gli intenti sono buoni ma la sua efficacia è alquanto dubbia. Di fatto il leash, una cordicella con due estremità, viene fissata da una parte sull'attacco (preferibilmente anteriore), dall'altro sfruttando una doppia possibilità: o tramite anello in metallo allo scarpone (tipo Burton, per intenderci), o per mezzo di un'ulteriore fascia intorno alla gamba.

É bene precisare che nell'attacco da snow' non è prevista alcuna possibilità di sgancio tranne quella manuale. Differentemente dallo sci infatti, anche in caso di caduta, la tavola rimane appiccicata allo sventurato, non lo molla, piuttosto si spacca tibia e femore, ma lo snowboard è sempre fedele e seguirà l'evoluzione della caduta come un'ombra.

Qualche leggenda montana narra che alcuni attacchi, soprattutto soft in vera plastica DOC, si siano effettivamente spaccati provocando la perdita dell'attrezzo ed inevitabili, tragiche conseguenze; ma si tratta di casi limite, rarissimi se non addirittura unici. É più facile, in buona sostanza, venire investiti da un pianoforte caduto dall'alto mentre si passeggia sulla 56° strada di New York che da una tavola precipitata da una seggiovia per un attacco rotto.

Ed anche se fosse, in presenza del famigerato leash, lo snowboard precipiterebbe ugualmente, in quanto è l'attacco e NON la tavola ad essere assicurata (beh, a meno di non voler praticare un bel foro passante sulla nuova Vapor da 900 Euro).

Incidenti simili, semmai, sono da imputare per lo più ad errore umano: sbadataggine, incuria e quant'altro. Vedi all'uopo, la superficialità con la quale alcuni "parcheggiano" il loro snowboard: non alla rovescia, come bon ton, senso civico e logica troglodita suggerirebbero, ma con la soletta a contatto della neve, esattamente nella posizione di scivolamento per cui è stata concepita!

Tornando al leash:
anche in questo ultimo caso, servirebbe a nulla. Voglio dire... se butto la tavola a terra per un bombardino, a meno di non possedere un guinzaglio per cani di tipo estensibile, debbo necessariamente sganciare anche il leash! In alternativa si può solo trascinare lo snowboard nella baita un po' come faremmo per portare a spasso Fuffy (sai che storia:"Bella tavola!!! che fa, morde?").

Considerazioni opinabili certo, ma personalmente trovo nel leash la stessa utilità di un gira Chupa Chups a pile.

Qualcuno molto più in alto di me però, e sicuramente molto più competente, ha pensato bene di farne un obbligo incondizionato.

Mi riferisco alla legge regionale n. 24 dell' 8 marzo 2005 (guarda questi che combinano invece di festeggiare la donna!).

In particolare, all'articolo 95 si legge:

"1. Gli attrezzi (sci, snowboard o attrezzi similari, compresi bastoncini) utilizzati dallo sciatore devono essere dotati di dispositivi di sicurezza in grado di evitare che il distacco della attrezzatura possa costituire pericolo per l’incolumità delle persone."

Ergo è palese nel testo della legge, considerare il leash un "dispositivo di sicurezza".

Trasgredendo... è prevista la sanzione dall'articolo 105 (che non è esattamente un network radiofonico):
"c) Lo sciatore che non ottemperi alle disposizioni di cui agli artt. 84, 87, 88, 89, 90, 91, 93, 94, 95, 96, 98, 99 soggiace alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 20 a € 250."

Non è dato sapere su quale base e con quale discrezionalità questa somma venga decisa. M'è facile immaginare 20 Euro se la tua tavola becca l'infante isolato, 250 invece se fai fuori la famiglia di Lecce in settimana bianca.

Bada bene, negli episodi cui mi riferisco, ad essere multati non sono stati gli sciatori i cui attacchi sono concepiti per staccarsi prima della rotula e che hanno 4 potenziali oggetti cadenti (2 sci + 2 bacchette) , ma proprio gli snowboarder che non ne avrebbero bisogno! evvai!

Ok, ho trasgredito... ma chi mi fa la multa?

Praticamente tutti, l'articolo 103 è esplicito... non solo (cito testualmente):
"...dalla Polizia di Stato, dal Corpo Forestale dello Stato, dall’Arma dei Carabinieri, dal Corpo della Guardia di finanza nonché dai corpi di polizia locali.",
ma anche:
"...con il supporto e la partecipazione dei maestri di sci e del personale addetto ai servizi di cui all’art. 67 (“Servizi tecnici e di assistenza”) che abbia la qualifica di “addetto alla sorveglianza”.

Insomma, manca poco che anche Peppina, cameriera del rifugio (rinomato il suo caffé che non si beve alla mattina) potrebbe contestarci la violazione: "sono 3 Euro per cappuccio e cornetto più 30 per mancato leash... fanno 33, grazie".

Ahimè... digeriamo anche il leash, tutto sommato pochi Euro per prender per culo (senza volerlo, ci mancherebbe) i tutori dell'ordine a loro volta vittime di una bieca burocrazia, spero solo ardentemente finisca l' infruttuoso legiferare che da un po' imperversa sugli ambienti di montagna equiparando quest'ultima, con grossolana faciloneria da grande poltrona climatizzata, alle menate tipiche della noiosa quotidianità urbana.

Cereghini direbbe:"Leash allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza, sempre!".

Non dite che non ve lo avevo detto. :-)

Legge: Testo integrale


2 Comments:

  • utti....non mi ricordo più cosa volevo dire

    By Anonymous Anonimo, at 09:00  

  • non è fastidioso da mettere e da tenere...ma l'utilità non eiste.
    allora potrei caricarmi una pecora sulle spalle...stessa utilità!!!!

    By Anonymous Anonimo, at 13:36  

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