Uno degli aspetti più apprezzabili del praticare backcountry è quello di sentirsi liberi, non vincolati a resorts sciistici tanto meno a mete prestabilite. É così infatti, che per puro caso, dopo aver visto dalla strada il primo canale nord del Monte Ocre, il freno a mano si è improvvisamente innestato. Basiti, manco fosse passata Aida Yespica, tutti gli occupanti del mezzo impegnati nel: "daqualcheparteunpodinevelatroviamoTour", mostrano ora la classica faccia da ebete tipica della gradevole sorpresa inaspettata. Ci vuole un po' a capire, a metabolizzare ed a decidere...
Detto, fatto. Senza sentiero tracciato, in un sali/scendi intuitivo tra boscaglia e terreni pianeggianti, raggiungiamo lo sbocco del canale con un'ora di cammino. Bella neve farinosa, cielo terso ed assenza di vento! Tutti i presupposti per annoverare la gita nella directory mentale dei ricordi più belli.
La vegetazione spinosa della parte bassa, che in alcuni tratti ci ha reso più simili a vietcong che a fuoripistaioli nel senso più puro del termine, è un prezzo che si paga volentieri per godere di superfici innevate così ampie come questo canale del quale ahimè... ignoro il nome. Sullo sfondo, il Corno Grande completamente orfano di neve, ci accompagna per tutta la salita.
Privo com'è di ostacoli, il zig zag procede lento e costante senza intoppi attraversando neve dura prima, farinosa e ventata poi. La mente elabora, valuta i rischi e trae soluzioni sulla conduzione da adottare. "Assetto variabile" sarà la parola d'ordine. Giostrare il proprio peso tra la gamba anteriore e quella posteriore in un continuo adattamento alle condizioni mutevoli della neve.
Trovare neve in quantità e qualità insperate è già una gradita sorpresa, in qualche modo dovevamo pur complicarci la vita no?:"Spazi aperti o dedali di rocce? da dove iniziare la discesa? ", questo è il problema che m'assilla durante l'ultimo tratto di salita.
L'accesso laterale è bello, ampio, innevato. Quello centrale sicuramente meno divertente, ma più adrenalinico.
Qualcuno opterà per il primo:
Qualcuno per il secondo:
In ogni caso, bellissima discesa per tutti. Tanto elettrizzante quanto inaspettata.
(Piccozza in fresca? strano a vedersi, il punto è che l'inizio della discesa non era esattamente qualcosa di igienicamente consigliabile. É stata molto più di una grande amica. )
Emozioni, quelle vissute in questo giorno, che ci hanno riportato ad un anno fa, quando la neve, caduta copiosa, lasciava solo l'imbarazzo della scelta. Eppure, in un discorso relativo, riferito cioè alla stagione attuale avida di precipitazioni, queste surfate assumono un valore sicuramente più profondo ed ogni curva è un omaggio in più che arriva dal cielo. Così come il sole raggiante che non ci ha abbandonato mai... però adesso, sarebbe quasi ora che lasciasse il posto a qualche nuvoletta. ;)