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domenica, maggio 15, 2005

Gran Sasso D'Italia - Traversata alta

La primavera, c'è da ammetterlo, invia espliciti segnali scoraggianti. L'insopportabile caldo umido rende giacche, cappelli e guanti degli inutili ammenicoli. La voglia di scivolare, di fatto inversamente proporzionale alla temperatura, scende inevitabilmente. I più, è proprio il caso di dirlo, puntano su altri lidi.
La primavera però è anche la stagione del backcountry: più ore di luce a disposizione, temperature più miti in quota e non in ultimo, neve ben assestata. É quindi un vero peccato lasciarsi sfuggire anche la minima occasione per una session fuori pista.
Inaspettatamente troviamo le giuste condizioni (non tanto ambientali quanto strettamente psicofisiche), per realizzare ciò che era già stato prematuramente rinviato alla stagione 2005/2006: la classicissima Traversata Alta del Gran Sasso D'Italia.

L'itinerario, di una bellezza tanto straordinaria quanto impegnativa, unisce Campo Imperatore ai Prati di Tivo passando per il Corno Grande (2912 m) ed il ghiacciaio del Calderone.
La meritata fama del Gran Sasso è confermata dalle centinaia di presenze che, in ogni week-end e non solo, gremiscono gli angusti sentieri.

L'alto numero degli escursionisti rapisce in parte il naturale ed intenso fascino del massiccio; persino la Direttissima, il più ripido accesso al Corno Grande, oggi (15 maggio) è più che solcato. La vetta, nonostante ciò, trasmette solenne maestosità; guardandola dal basso sembra quasi impossibile affrontare la sua pendenza che in alcuni tratti sfiora i 45°.

Il "Sassone", raggiunto pressoché senza fatica, offre una magnifica veduta sulla maculata giogaia di Campo Pericoli.

L'erta della Direttissima ora assume il suo significato più opportuno. L'avvicinamento prosegue in cordata, attrezzati di piccozza e ramponi.

L'arrivo alla strettoia è un segnale esplicito: siamo prossimi alla cima.

Nuvole vanno e vengono, limitando a tratti la vista sul panorama sottostante. La nostra discesa però, guadagnata in tre ore e mezzo di fatica, è ben visibile e... stracolma di neve!

Le gigantesche pareti rocciose protese verticalmente al cielo, oltre a costituire il naturale perimetro del ghiacciaio, suscitano un chiaro senso di impotenza. La surfata sulla pesante neve primaverile è cauta ma totalmente appagante.

Non riusciamo a trattenere la gioia, per una manciata di minuti siamo tornati in pieno inverno. Caduca illusione destinata a svanire nella umida calura di maggio, ma tant'è... ce la godiamo proprio tutta, ad ogni cambio di lamina, intensamente.

Anche oggi siamo i soli a percorrere la traversata in snowboard, condividiamo però il tripudio di emozioni con due amici scialpinisti sotto la supervisione della paziente guida. É strano percepire come in questi luoghi l'eterna diatriba sci/snowboard s'affievolisca, quasi a svanire del tutto.

Dopo la canonica sosta al rifugio Franchetti, proseguiamo nella nebbia scivolando sulle residue lingue di neve fino ad arrivare letteralmente ai Prati di Tivo, oggi verdissimi e pullulanti di fiori.

Surfiamo insaziabili fino all'ultima vena di materia prima, arrendendoci là dove la primavera ha già vinto. Nel pulmino, lungo il ritorno a Campo Imperatore, si torna a disquisire sulla superiorità dello sci rispetto allo snowboard e viceversa; la filippica persevera nuovamente! tra una battuta e l'altra... nel frattempo il piacevole ricordo della giornata si è già insediato in noi. Come cammelli assetati abbiamo fatto scorta di memorie decisamente indispensabili per minimizzare gli effetti della lunga ed imminente estate.

Grazie a Andrea, Enrico e Massimo per la piacevole compagnia. Grazie alla guida per avermi sopportato ancora una volta.