:: Elucubro ::

sabato, marzo 05, 2005

Il Bosco Incantato

Piana delle Mele, facilmente raggiungibile in auto nella bella stagione, è una località conosciuta non solo per la sua faggeta/pineta e per la ben attrezzata area pic-nic, ma anche come accesso a sentieri di trekking estivo. La piana è situata all'interno del comune di Guardiagrele (Chieti) a soli 930 metri s.l.m.; se non fosse stato per la straordinaria quantità di neve dell'inverno 2004/2005, mai avrei associato il sopra citato posto da barbecue (non me ne vogliano i ferragostani incalliti), all'inseparabile tavoletta.
Ma tant'è, la materia prima v'è in abbondanza (in quota persino troppa), la nebbia sembra non permettere altro, perché non approfittarne?Cinque marzo, l'atmosfera del piazzale deserto alle 9 del mattino è surreale. Il silenzio ovattato, la staticità della vegetazione e l'appiattimento dei colori dovuto al filtro nebbia ci suggeriscono immediatamente un non troppo originale "Bosco Incantato".

Non sappiamo bene quanta neve c'è, ci accorgiamo però che i grossi tavoli in legno con panche annesse sono completamente spariti sotto la coltre! nemmeno un accenno che ricordi la loro sagoma, il manto appare uniformemente distribuito, tipico dei fiocchi che cedono piacevolmente indisturbati alla gravità.Nel bosco siamo catapultati letteralmente in un'altra dimensione, bastano pochi passi per assistere ad uno spettacolo unico: l'altezza del manto dal basso ed i rami appesantiti dall'alto formano un'immaginaria, invitante galleria verso l'ignoto.

Non impieghiamo molto a raggiungere il rifugio C.A.I., è la fine della comoda passeggiata...

... salendo di quota il bosco diviene più fitto ed i rami piegati ostacolano il passaggio costringendoci a faticose vie alternative. Lo snowboard non è di poco intralcio, ma un timido sole ci incoraggia a proseguire nonostante le difficoltà.

Solo dopo un paio d'ore (tra le più bellicose delle mie salite) guadagniamo un effimero spazio aperto. Lo spuntone di roccia che si erge verso Bocca di Valle viene scherzosamente da noi nominato "il dente del giudizio"... riferito ad una maturità che probabilmente non raggiungeremo mai. 75 anni in due e tanta voglia di scivolare!


A mezzogiorno ci concediamo un break mangereccio al di sopra delle nuvole. Assorto nei miei pensieri mi chiedo: "Sarà mica così il paradiso?"

Di fronte a noi, incredibilmente vicine, le incongrue antenne del Pomilio; ci piacerebbe considerarle la nostra meta, ma le minacce che incomberebbero sulle nostre teste sono abbastanza esplicite. Chi l' ha detto che sulla Majella non si staccano valanghe?

Drooooooop quindi, verso gli ottocento metri di dislivello!
La discesa si presenta subito difficile, la grande quantità di neve richiederebbe una velocità che non è possibile tenere nella così fitta vegetazione.
Solo pochi tratti sono effettivamente piacevoli da surfare, spensierati. Il resto della discesa richiede un grande impegno fisico e mentale. Cerchiamo di seguire le nostre orme per non perdere l'orientamento. Siamo spesso costretti ad abbassarci per passare al di sotto dei rami sagomati ad arco, la mascherina assume il nuovo ruolo di scudo protettivo da oggetti solidi.


Il mero masochismo prende ancora una volta il sopravvento sulla fredda razionalità. Ultimiamo la discesa snobbando il facile ma poco ripido sentiero, per tuffarci nuovamente nella pineta. Di lì a poco ci ritroviamo sudati e malconci sulla strada asfaltata a pochi minuti dalla vettura.

La mia mascherina oggi ha un nuovo graffio, ma non sono dispiaciuto... per usare un termine del mio compagno di sventura, i "vitacchioni" del sabato sera mi hanno confidato che il vintage fa' tanto tendenza!!!